Accorpamenti scolastici ridotti da cinque a tre nel 2025 a Messina
Il numero di accorpamenti degli istituti scolastici messinesi previsti per l’anno scolastico 2025-26 è stato ridotto da cinque a tre. La modifica è stata approvata nella prima stesura del piano di dimensionamento scolastico, discussa durante una conferenza territoriale tenutasi due giorni fa a Palazzo dei Leoni. La proposta è stata approvata all’unanimità, con una “astensione tecnica” da parte dei sindaci, che hanno appoggiato il documento pur riservandosi il diritto di intervenire su questioni future.
«Durante il confronto – ha dichiarato il sindaco metropolitano Federico Basile – sono state ascoltate le diverse istanze avanzate dai rappresentanti scolastici e del territorio». Basile ha sottolineato come, in questa fase, non fosse possibile ottenere di più. Un anno fa, il numero di accorpamenti era fissato a undici, poi ridotto a sette grazie a una proroga. Per quest’anno si prevedeva l’accorpamento di almeno quattro istituti, se non cinque.
Tuttavia, il numero è stato ulteriormente contenuto, con la fusione di tre scuole: nel capoluogo, l’istituto Jaci con l’istituto tecnico nautico Caio Duilio; a Sant’Agata Militello, l’Itis Torricelli con l’Itet Tomasi di Lampedusa; e a Barcellona Pozzo di Gotto, il comprensivo Nino Pino Balotta con il comprensivo D’Alcontres, il quale cederà alcuni plessi alla Foscolo.
Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Leon Zingales, ha espresso soddisfazione per l’esito della conferenza, affermando che «la conferenza si è svolta in un clima di massima collaborazione; si procede con il piano avviato già l’anno scorso. Ringrazio tutti per la condivisione e sono soddisfatto del lavoro svolto».
Sul fronte sindacale, invece, permane un forte dissenso. Patrizia Donato, segretaria generale della Flc-Cgil di Messina, ha ribadito la ferma opposizione del sindacato verso ogni forma di dimensionamento scolastico, dichiarando che «da oltre un anno abbiamo intrapreso una battaglia su scala provinciale, regionale e nazionale contro i tagli proposti dal governo.
Con l’inizio del nuovo anno ci troviamo ancora a discutere di nuovi accorpamenti. Abbiamo visto come, lo scorso anno, le proposte dei rappresentanti scolastici provinciali e regionali siano state alterate da decisioni politiche, fondate su regole che ignorano le esigenze dei territori fragili e il diritto allo studio».
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