Cronaca

Accuse di corruzione nell’Asp di Messina: la Procura contesta il GIP

Asp MessinaIl 6 novembre sarà una data cruciale per l’inchiesta sull’Asp di Messina, che si concentra sull’ex commissario Bernardo Alagna e le presunte interferenze politiche dell’onorevole Tommaso Calderone di Forza Italia, tramite il suo segretario Alessio Arlotta. Tredici indagati sono coinvolti, tra cui l’ex direttore generale dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, e quattro medici assunti durante l’emergenza COVID. La lista comprende anche l’onorevole Calderone, il suo segretario Arlotta, l’infermiere Felice Giunta e l’impiegato di Medimed, Alessandro Amatori.

Il GIP Ornella Pastore ha respinto la richiesta di misure cautelari per Alagna e i tre medici, accusati di frode sulle ore di lavoro. Dall’altro lato, il procuratore vicario di Messina, Rosa Raffa, e la sostituta Roberta La Speme, hanno presentato un appello contestando le valutazioni del GIP punto per punto.

La Procura sottolinea che l’ordinanza del GIP trascura condotte cruciali legate al privilegiato rapporto tra La Paglia e Calderone. Questo rapporto è stato al centro delle accuse di corruzione e di indebita induzione per le nomine di Bernardo Alagna come direttore sanitario e le nomine da lui effettuate.

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Alagna - Calderone

La Procura evidenzia tre intercettazioni del novembre 2020 che rafforzano la loro tesi. Nella prima, l’onorevole Calderone chiede esplicitamente la creazione di posti letto a Barcellona. Nella seconda, La Paglia annuncia di aver trovato una soluzione, trasferendo due anestesisti da Taormina e Patti per attivare il reparto COVID a Barcellona P.G.

L’inchiesta continua a sollevare interrogativi sulle presunte pressioni politiche e privilegi all’interno dell’Asp di Messina, mentre i giudici del Riesame valutano le argomentazioni della Procura e del GIP.

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