Aeroporto del Mediterraneo, “Un’opera da 120mila posti di lavoro”
Il progetto di realizzazione dell’”Aeroporto Intercontinentale del Mediterraneo” nella Valle del Mela entra in una nuova fase operativa. Ad aprile avranno inizio i rilievi plano-altimetrici e di dettaglio, necessari per definire il progetto di fattibilità tecnico-economica. L’iniziativa è promossa dalla Sciara Holding Ltd, società con sede a Londra guidata dal CEO Fabio Bertolotti, che ha illustrato i dettagli del piano.
Il progetto sarà sviluppato attraverso un meccanismo di Project Financing, con investimenti esclusivamente privati. Gli studi preliminari saranno realizzati in collaborazione con l’International Institute of Technology e la società Sistemi Srl. L’infrastruttura aeroportuale sarà affiancata da un Porto Franco, in grado di gestire il trasporto merci e passeggeri attraverso quattro modalità: navale, aerea, terrestre e autostradale.
“Il nuovo aeroporto – afferma Bertolotti – consentirà la creazione di circa 100.000-120.000 posti di lavoro, comprendendo occupazione diretta, indiretta e indotta”. Il progetto, sottolinea, non si pone in concorrenza con gli scali esistenti in Sicilia e Calabria, ma rappresenta un’infrastruttura con obiettivi distinti. Tra le iniziative collegate, è prevista la realizzazione di almeno 300 alloggi popolari nei comuni interessati, che saranno assegnati gratuitamente alle famiglie in difficoltà. Per i beneficiari sarà prevista una prelazione per un impiego all’interno dell’aeroporto o nelle strutture collegate.
Nei prossimi mesi sarà attivato un portale dedicato, attraverso il quale sarà possibile inviare candidature per le future opportunità occupazionali. Una volta definito nei dettagli, il progetto sarà sottoposto a bando per l’assegnazione definitiva.
“La nostra tecnologia è unica e proprietaria, per questo non temiamo concorrenti”, si legge in una nota della Sciara Holding. La società ha inoltre annunciato l’imminente sottoscrizione di un Memorandum of Understanding con un paese interessato a un progetto industriale originariamente destinato a Termini Imerese. Tale iniziativa avrebbe garantito oltre 1.160 posti di lavoro in provincia di Palermo, ma a causa di ritardi e difficoltà nell’area ex Blutec, i piani sono stati riorientati verso altre realtà.
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