Antoci: Non si può revocare il 41bis ai mafiosi per vizi di forma
La Corte di Cassazione ha annullato la proroga del regime detentivo del 41-bis applicato a Giovanni Riina, figlio del boss mafioso Totò Riina. La decisione è stata motivata dalla presenza di una “motivazione apparente”, ovvero un difetto di forma nell’argomentazione sviluppata dai giudici di merito.
Giuseppe Antoci, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e Presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento Europeo, ha espresso dure critiche nei confronti della decisione. “Per un vizio di forma, per un percorso argomentativo non adeguatamente ricco svolto dai giudici di merito, si consente a un esponente di spicco di Cosa Nostra di riallacciare i contatti con l’esterno”, ha affermato Antoci.
L’europarlamentare ha sottolineato come, in uno stato di diritto, sia fondamentale che i provvedimenti giudiziari siano corredati da motivazioni solide e complete. Tuttavia, ha aggiunto che non è accettabile che la natura mafiosa conclamata di un individuo debba essere reiteratamente argomentata in modo diverso.
“Non si può affermare che l’attualità del pericolo che rappresentano i capimafia debba essere ogni volta riconsiderato, senza essere dedotto dalla stessa appartenenza alla mafia, dalla quale non ci si è mai dissociati”, ha precisato Antoci.
Infine, Antoci ha ribadito l’importanza di strumenti normativi adeguati e del loro corretto utilizzo nella lotta alla mafia. “Non possono essere i vizi di forma a vanificare i risultati che trent’anni di virtuoso contrasto giudiziario hanno prodotto”, ha concluso.
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