Apertura della caccia in Sicilia, gli ambientalisti ricorrono al Tar
Le associazioni ambientaliste hanno impugnato al Tar di Palermo il calendario venatorio per l’apertura anticipata della caccia in Sicilia, autorizzata dal presidente della Regione, Renato Schifani, a partire dal 1° settembre. WWF, Legambiente, Lipu e altre organizzazioni hanno chiesto la sospensione cautelare monocratica di alcune parti del calendario venatorio 2024-2025, contestando la decisione di includere tra le specie cacciabili anche uccelli acquatici, minacciati dalla siccità, nei primi sei giorni della stagione venatoria.
Le associazioni di cacciatori, tra cui Liberi Cacciatori Siciliani, Anca Associazione Nazionale Cacciatori, Italcaccia Sicilia e Sicilia Nostra, hanno dato mandato all’avvocato Alfio Barbagallo per la loro difesa. Barbagallo ha già presentato la propria costituzione in giudizio e predisporrà le argomentazioni difensive per contrastare l’azione degli ambientalisti.
Il Presidente della Terza Sezione del Tar di Palermo ha stabilito il termine del 10 settembre per la presentazione delle memorie difensive prima di deliberare sull’istanza di decreto cautelare. Il Tar si pronuncerà la prossima settimana, ma nel frattempo la caccia rimane consentita nei giorni stabiliti dal calendario venatorio.
Il giorno della pre-apertura della caccia, gli attivisti avevano già sollecitato la sospensione dell’attività venatoria, denunciando che l’elenco delle specie cacciabili contrasta con la richiesta di stato di calamità presentata dal presidente Schifani. La decisione del Tar è quindi attesa con particolare attenzione da entrambe le parti, in un contesto in cui il dibattito tra tutela ambientale e attività venatoria appare sempre più acceso.
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