Arresto a Patti per violazione di domicilio e incendio autovettura
Stamattina, i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Patti hanno eseguito l’arresto domiciliare di un individuo di 63 anni, su ordine del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, il dottor Andrea La Spada. Tale misura cautelare è stata richiesta dalla Procura della Repubblica locale, sotto la guida del procuratore Angelo Vittorio Cavallo. L’arresto è stato effettuato in relazione a un caso di violazione di domicilio seguita da un incendio, perpetrato a Patti nella notte del 13 settembre scorso.
L’inchiesta condotta dal Nucleo Operativo Radiomobile ha rivelato che l’evento in questione risale al 22 agosto precedente, quando il sospettato minacciò un uomo di 50 anni con un coltello, esprimendo il suo risentimento per motivi di natura passionale. In seguito, danneggiò l’auto della vittima, graffiandola con lo stesso coltello e disattivando il freno di stazionamento, causando una collisione con un palo dell’illuminazione pubblica.
Gli eventi si sono sviluppati ulteriormente la notte del 13 settembre, quando il sospettato ha appiccato un incendio all’interno del cortile condominiale dove risiedeva la vittima. L’auto della vittima è stata completamente distrutta dalle fiamme, e un’altra auto parcheggiata nelle vicinanze è stata danneggiata. Le fiamme si sono propagate alla facciata dello stabile, danneggiando una persiana e alcune biciclette dei condomini. Solo l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri ha evitato danni maggiori alle abitazioni circostanti e ai loro residenti.
Le indagini dei Carabinieri, che hanno compreso l’analisi di video sorveglianza, la verifica del traffico telefonico, ispezioni e sequestri, hanno fornito prove concrete che incriminano il 63enne. I filmati delle telecamere di sicurezza hanno registrato il suo arrivo sulla scena dell’incendio e la sua verifica dell’azione criminosa prima di allontanarsi.
Ulteriori elementi incriminanti sono emersi durante l’inchiesta, tra cui la scoperta di un tagliando di colore chiaro sul cruscotto dell’auto utilizzata dall’indagato per raggiungere il luogo del reato. Questo tagliando è risultato essere un elemento cruciale per l’identificazione del veicolo, in quanto le immagini delle telecamere di sorveglianza non avevano permesso di individuare la targa.
Nel corso della perquisizione presso la residenza del sospettato, i Carabinieri hanno trovato un’auto grigia che corrispondeva a quella vista nelle immagini delle telecamere, con un tagliando bianco sul cruscotto, lo stesso osservato nelle prove raccolte. Questo ha confermato che l’auto utilizzata durante il reato era effettivamente quella del sospettato, sebbene fosse intestata a un’autofficina locale e fosse utilizzata temporaneamente dall’indagato come auto di cortesia, in sostituzione del suo veicolo in riparazione.
L’ampia attività investigativa dei Carabinieri ha accumulato prove sufficienti per convincere il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti a imporre all’indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari.
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