Cronaca

Barcellona “Se mi lasci mi uccido con la candeggina”

Violenza Persecuzione Donne

Atti persecutori: divieto di avvicinamento alla vittima per un uomo di 36 anni.

Un uomo di 36 anni, C. B., è stato colpito dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti della quale, secondo il Gip Giuseppe Caristia, avrebbe compiuto una serie di atti persecutori. L’uomo è stato accusato di aver molestato e minacciato una donna dell’hinterland di Barcellona, con la quale aveva avuto una relazione affettiva. La vittima aveva denunciato alle autorità le prevaricazioni dell’uomo, ma questi aveva continuato a perseguitarla con frequenti chiamate e messaggi di testo intimidatori.

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La misura cautelare eseguita dai carabinieri di Barcellona impone al 36enne il divieto assoluto di comunicazioni di ogni tipo, sia telefonica che telematica attraverso social e relative applicazioni. Inoltre, dovrà osservare una distanza minima di 500 metri ovunque incontri la persona offesa. La decisione del Gip è stata presa su richiesta del sostituto procuratore Veronica De Toni.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, l’uomo avrebbe iniziato a perseguitare la vittima quando quest’ultima ha manifestato la volontà di interrompere la loro relazione. La situazione sarebbe presto degenerata in atti persecutori, sia in presenza che sui social, con messaggi postati sulla pagina Facebook della vittima durante la notte. L’uomo avrebbe addirittura inviato alla vittima messaggi facendole credere di avere dei suoi video privati e che sarebbe stato pronto a pubblicarli sui social “per farsi due risate”.

L’indagato, difeso dall’avvocato Gaetano Pino, ha visto sequestrati i suoi telefonini utilizzati per inviare i messaggi intimidatori alla vittima. Nonostante ciò, avrebbe schernito la donna e gli stessi carabinieri che gli avevano sequestrato i dispositivi, affermando che si sarebbe facilmente procurato altri telefoni. L’uomo avrebbe anche intimato alla vittima di smetterla di parlare male di lui con la gente, minacciandola nel caso in cui avesse parlato di lui.

La vicenda è culminata con l’invio di un video su WhatsApp in cui l’uomo manifestava la volontà di suicidarsi tenendo in mano una bottiglia di candeggina. La vittima ha deciso di rivolgersi alle autorità, e grazie alla misura cautelare applicata dal Gip, ora potrà sentirsi maggiormente protetta.

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