Collaborazione tra UniMe e AOU per migliorare la cura dei bambini
Il numero di bambini che richiedono cure mediche per patologie respiratorie sta aumentando in modo significativo, con un considerevole aumento degli accessi al pronto soccorso pediatrico dell’AOU “G. Martino” di Messina. Questo trend è emerso durante la presentazione del master in Terapia Intensiva e Subintensiva Pediatrica dell’Università degli Studi di Messina, che forma specialisti in emergenze-urgenze pediatriche.
La maggior parte dei casi riguarda bambini di età inferiore ai due anni colpiti da bronchiolite da virus respiratorio sinciziale (VRS), spesso associata ad altre infezioni come adenovirus, influenza (H1N1) e Covid-19. Nei primi giorni del 2024, su 502 bambini che si sono presentati al pronto soccorso pediatrico, 100 erano affetti da patologie respiratorie, causando 10 ricoveri in pediatria e 4 in terapia intensiva neonatale.
Un cambiamento significativo è stato introdotto quest’anno, con molti bambini che ricevono trattamenti specifici, tra cui la somministrazione di ossigeno ad alti flussi. Questo è stato reso possibile grazie a un adeguato percorso di formazione per il personale del pronto soccorso pediatrico, supervisionato dalla UOC di Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica.
La Prof.ssa Eloisa Gitto, Direttrice dell’UOC di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’AOU Policlinico “G. Martino” di Messina, ha sottolineato che negli ultimi anni si sono verificate forme virali aggressive che colpiscono anche bambini sani, a causa della minore esposizione agli agenti infettivi dovuta alle misure di sicurezza anti-pandemia. Questo ha ridotto le difese immunitarie, rendendo i bambini sotto i due anni particolarmente vulnerabili.
L’uso degli alti flussi di ossigeno ha dimostrato di essere efficace nel trattamento dei bambini critici, evitando il sovraffollamento delle Terapie Intensive Pediatriche. Tuttavia, è importante rivolgersi all’ospedale solo quando strettamente necessario e consultare il pediatra di base per valutare il percorso di cura più appropriato.
L’importanza delle Terapie Intensive Pediatriche è evidente, ma in Italia i posti letto sono ancora pochi e mal distribuiti. La carenza è particolarmente marcata al sud e nelle isole. La lettera pubblicata su Lancet da specialisti affiliati alla SARNePI ha evidenziato questa carenza, sottolineando la necessità di un miglioramento nella distribuzione dei bambini critici tra i vari centri di cura.
Il Master di II livello in Terapia Intensiva e Subintensiva Pediatrica dell’Università di Messina rappresenta un’opportunità fondamentale per la formazione degli operatori sanitari che si occupano di bambini critici. Il programma comprende formazione pratica, stage in reparto e simulazioni sulle principali tecniche di supporto intensivo delle funzioni vitali.
La V edizione di questo Master è il risultato della collaborazione tra l’Università e l’AOU “G. Martino”, unendo competenza e risorse per garantire una formazione di alto livello.
Nella foto: Salzano, Navarra, Gitto, Spatari, Bonaccorsi, Cucinotta, Raimondo, Romeo.
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