Cooperazione Italia-Cina: focus su pediatria e ricerca globale
Si è tenuto presso l’Aula Magna del Rettorato il convegno dal titolo “Global Research in Pediatric Care: partnering Italy-China”, incentrato sulla cooperazione tra Italia e Cina nel campo della ricerca pediatrica. L’incontro ha coinvolto docenti e esperti provenienti da varie università italiane, tra cui l’Università di Messina, Palermo, Catania, e Shanghai, nell’ambito di una convenzione tra l’ateneo messinese e l’Università di Shanghai. L’obiettivo principale di questa alleanza è promuovere attività didattiche, di ricerca e culturali comuni, oltre a facilitare scambi scientifici tra i due paesi.
L’evento ha visto l’intervento di importanti personalità accademiche, tra cui il prof. Antonino Germanà, Prorettore al Diritto allo Studio, il prof. Carmelo Romeo, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’AOU “G. Martino” di Messina, la prof.ssa Hao Zhang, Presidente dell’University of Shanghai Children’s Medical Center, e il prof. Claudio Romano, Ordinario di Pediatria, che ha presentato il programma di cooperazione.
Durante i saluti, il prof. Romano ha sottolineato l’importanza di questa partnership, ricordando che l’Ospedale Pediatrico di Shanghai è il più grande al mondo e collabora con le principali scuole pediatriche internazionali. “Questa collaborazione è un punto di partenza per misurarci con altre realtà e migliorarci”, ha dichiarato il professore, evidenziando l’approccio basato sulla ricerca clinica, la formazione e lo scambio di esperienze.
Il prof. Germanà ha ricordato che l’accordo è stato siglato a giugno 2024 dalla Rettrice dell’Università di Messina, prof.ssa Giovanna Spatari, e ha definito l’iniziativa come una sinergia destinata a generare numerose opportunità, tra cui la mobilità di docenti e la realizzazione di progetti di ricerca congiunti. L’evento proseguirà il 24 aprile con un incontro presso il Padiglione NI dell’AOU “G. Martino”, in cui verranno approfondite le esperienze delle scuole pediatriche di Messina e Shanghai. L’accordo prevede anche la promozione della diversità culturale attraverso programmi di scambio internazionale, coinvolgendo studenti, docenti e ricercatori.
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