Crisi idrica in Sicilia, protesta Faraone davanti Palazzo d’Orleans
Davide Faraone, deputato di Italia Viva alla Camera, ha dato vita a una protesta particolare davanti Palazzo d’Orleans a Palermo. Indossando un accappatoio e tenendo in mano bidoni d’acqua, Faraone ha manifestato contro la gestione della crisi idrica da parte della Regione Sicilia, esprimendo la sua forte preoccupazione per la situazione che sta colpendo milioni di siciliani. Secondo il deputato, circa due milioni di cittadini stanno vivendo gravi disagi a causa della siccità. In alcune aree, come a Caltanissetta, le famiglie non hanno accesso all’acqua da oltre tre mesi, una condizione che si riflette anche in altre zone, come l’agrigentino. A Palermo, la carenza idrica ha portato alla necessità di avviare le turnazioni.
«Se non dovesse piovere fino a novembre – ha dichiarato Faraone – la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. La responsabilità è di un presidente della Regione incapace, che avrebbe dovuto dichiarare l’emergenza molto tempo fa». Faraone accusa il presidente della Regione, Renato Schifani, di aver agito con ritardo e in modo inefficace. «Schifani ha iniziato a chiedere ai sindaci di scavare nuovi pozzi solo quando la situazione era già critica, con le dighe ormai vuote», ha spiegato il deputato, denunciando la gestione tardiva e insufficiente della crisi.
Faraone ha sottolineato come in diversi comuni, come Troina, Cerami, Nicosia, Sperlinga e Gagliano, l’acqua venga già razionata, con distribuzioni che avvengono solo ogni sei giorni. Tuttavia, il peggio deve ancora arrivare: «Fra qualche ora questi comuni saranno completamente privi di acqua e potranno riceverla solo attraverso autobotti», ha proseguito il deputato. Faraone ha inoltre previsto che, nei prossimi giorni, l’approvvigionamento idrico tramite autobotti sarà l’unica soluzione per garantire l’acqua a diverse comunità che dipendono interamente dal lago di Ancipa.
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