Crollo demografico in Sicilia e chiusura delle scuole in aumento
In Sicilia, il fenomeno del calo demografico sta avendo un impatto rilevante sul sistema scolastico. In cinque anni, le scuole dell’isola hanno subito una riduzione di oltre 40mila studenti, passando dai 702.507 iscritti registrati nel 2020/21 ai 660.629 di quest’anno. A rivelarlo è un rapporto della Flc Cgil, che ha analizzato i dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e del Merito. La diminuzione costante della popolazione scolastica ha portato alla perdita di 103 autonomie scolastiche. Questo significa che le istituzioni scolastiche autonome, che erano 831, sono scese a 728 nel nuovo anno scolastico.
L’impatto si fa sentire anche in termini di strutture: il processo di ridimensionamento ha portato alla chiusura definitiva di 43 sedi scolastiche, suddivise in diversi ordini di istruzione. Nello specifico, hanno chiuso i battenti 15 scuole dell’infanzia, 19 scuole primarie e 13 scuole secondarie di primo grado. La chiusura di queste istituzioni è attribuita principalmente al calo demografico, ma non solo. La situazione è stata influenzata anche da decisioni centrali, concretizzate in un decreto dell’assessore regionale Mimmo Turano emesso nel gennaio scorso, che ha previsto una serie di accorpamenti amministrativi per ottimizzare le risorse.
Secondo il rapporto della Cgil, ogni anno la Sicilia registra una perdita complessiva di circa 15mila abitanti, un trend che alimenta il decremento della popolazione scolastica. La riduzione di alunni e istituzioni scolastiche sull’isola è quindi il riflesso di una tendenza demografica inarrestabile, unita a scelte amministrative mirate al contenimento dei costi e al riordino delle strutture educative regionali.
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