Donna uccisa a Petrosino, i randagi o il cane di proprietà?
Rimane ancora da chiarire l’esatta dinamica della morte di Erina Licari, la donna di 62 anni trovata senza vita nel tardo pomeriggio di venerdì, intorno alle 18:30, nelle vicinanze della sua abitazione situata in una zona periferica di Petrosino, nei pressi dello stadio comunale. Secondo gli accertamenti condotti dagli investigatori della Polizia e dalla Procura di Marsala, l’ipotesi più accreditata al momento è che a provocare il decesso sia stato il cane di proprietà della stessa vittima, un meticcio di grossa taglia, che l’avrebbe morsa con ferocia dal torace fino al capo.
Erina Licari, al momento della tragedia, si stava preparando per cucinare la cena al marito Antonino Stella, di 67 anni, e al figlio trentasettenne che risiede con loro. Sembra che la donna sia uscita sul pianoro antistante l’abitazione, forse per dare da mangiare al cane, oppure, come riferito da un nipote, perché attratta da alcuni rumori o dal latrato di cani randagi. I familiari della donna respingono fermamente l’ipotesi che a ucciderla sia stato il cane di casa, sostenendo invece la possibilità che l’aggressione sia stata opera di cani randagi, spesso presenti nella zona attratti dai resti di cibo lasciati all’esterno in attesa del ritiro da parte dei netturbini.
«È stata attaccata da randagi» affermano i parenti, mantenendo un fermo dissenso rispetto alla versione investigativa. Tuttavia, secondo le autorità, non è da escludere che l’animale domestico possa aver agito per una reazione improvvisa e mal interpretata, colpendo la donna nel momento in cui si è chinata per accudirlo.
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