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Eruzione notturna dell’Etna blocca l’aeroporto di Catania

Etna Agosto 2024

Durante la notte, l’Etna è stato protagonista di una violenta eruzione, caratterizzata da un’intensa fontana di lava fuoriuscita dal cratere Voragine. L’attività vulcanica, che ha imperversato su Catania, si è conclusa all’alba, ma ha lasciato dietro di sé una fitta nube di cenere che ha costretto le autorità a sospendere le operazioni all’aeroporto di Catania-Fontanarossa Vincenzo Bellini fino al tardo pomeriggio. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, osservatorio Etneo, ha osservato attraverso le telecamere di sorveglianza che la fontana di lava ha progressivamente perso vigore a partire dalle 2:30, esaurendosi completamente intorno alle 3:20. La nube eruttiva generata ha raggiunto un’altezza di circa 9,5 chilometri sopra il livello del mare, disperdendosi principalmente verso sud-ovest e sud-est. La caduta di materiale piroclastico è stata segnalata nelle località di Vetore, Nicolosi, Ragalna e Pedara.

Secondo una nota dell’Ingv, durante l’eruzione, si sono verificati anche trabocchi lavici dall’orlo occidentale del cratere Bocca Nuova, mentre attualmente si registra una debole attività esplosiva nel cratere Voragine. La Sac, la società che gestisce lo scalo aeroportuale, ha confermato che a causa della cenere vulcanica, la pista risulta impraticabile, portando alla sospensione di tutti i voli. Le operazioni riprenderanno non appena le condizioni di sicurezza saranno ripristinate, con una possibile riapertura stimata per le ore 18. I passeggeri sono invitati a verificare lo stato dei propri voli prima di recarsi in aeroporto.

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Il sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha dichiarato che “la cenere ha ricoperto gran parte della città, proprio mentre erano in fase di conclusione le operazioni di pulizia della terra caduta il mese scorso”. Il sindaco ha inoltre raccomandato ai cittadini di non abbandonare la cenere raccolta per strada, ma di conferirla nei centri di raccolta comunale, sottolineando che “dobbiamo convivere con questi fenomeni, che permettono all’Etna di sfogarsi, evitando così eventi più pericolosi”.

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