Cronaca

Farmacista indagato, otteneva rimborsi dal SSN con false prescrizioni

Medicine - Farmaci

Un’indagine della Guardia di Finanza di Trapani, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Marsala, ha portato alla luce una truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale. L’operazione, condotta dalla Tenenza di Mazara del Vallo, ha visto coinvolti un farmacista e una sua collaboratrice, accusati di aver falsificato prescrizioni mediche per simulare la cessione di farmaci a ignari pazienti, ottenendo indebitamente rimborsi per circa 5.000 euro.

L’inchiesta ha avuto origine da un controllo economico del territorio, nel corso del quale i finanzieri hanno fermato l’auto privata del farmacista, scoprendo nel bagagliaio numerose confezioni di medicinali in corso di validità ma prive dei bollini farmaceutici. L’assenza di spiegazioni plausibili e l’evidente agitazione dell’uomo hanno spinto le autorità a effettuare una perquisizione nella sua abitazione, dove sono stati rinvenuti altri farmaci privi di fustelle, mai consegnati ai clienti. Parallelamente, nella farmacia gestita dall’indagato, sono state acquisite tutte le ricette elettroniche relative ai medicinali sequestrati.

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Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi della presunta frode: il farmacista, in collaborazione con la dipendente, avrebbe falsificato prescrizioni mediche per farmaci di classe “A”, ossia medicinali essenziali coperti interamente dal Servizio Sanitario Nazionale. Grazie a questa operazione illecita, i due avrebbero beneficiato dei rimborsi senza che i farmaci venissero effettivamente distribuiti ai pazienti.

Ulteriori elementi a carico degli indagati sono emersi nel corso delle investigazioni. Nel tentativo di giustificare la propria condotta, il farmacista avrebbe successivamente donato i medicinali alle persone coinvolte nelle false prescrizioni, facendole firmare dichiarazioni in cui si affermava che le anomalie riscontrate nelle ricette erano frutto di errori materiali.

L’Autorità Giudiziaria di Marsala sta ora valutando la posizione degli indagati, ai quali sono contestati i reati di truffa e falsità materiale, mentre proseguono gli accertamenti sulle modalità con cui venivano falsificati i documenti sanitari.

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