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Legambiente e WWF: indignazione per la fine del processo Kamut

Giudice Tribunale Giustizia

Il Tribunale di Enna ha concluso il processo relativo alla distruzione della chiesa Kamut, avvenuta nel 2015 durante i lavori di messa in sicurezza della Strada Provinciale 2. Il processo, iniziato nel 2016, riguardava quattro imputati: Rosario Arena, imprenditore edile, Paolo Puleo, ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Enna, Fiorella Maria La China e Rosario La Delia, titolari delle ditte appaltatrici. I capi d’accusa, tra cui abuso d’ufficio, falsità ideologica e danneggiamento di beni culturali, sono stati annullati per prescrizione o per l’abolizione del reato di abuso d’ufficio previsto dall’articolo 323 del Codice Penale.

Le accuse risalivano a un’inchiesta della Procura di Enna, coordinata dal pubblico ministero Francesco Rio, e ai Carabinieri. Questi avevano scoperto che i lavori sulla SP2, eseguiti senza le necessarie autorizzazioni, avevano comportato danni ai ruderi della chiesa Kamut e all’antico pilastro di accesso alla torre omonima, situati in un’area vincolata. Inoltre, durante le operazioni, furono abbandonati rifiuti speciali sul tracciato stradale, e le imprese coinvolte avevano sottoscritto contratti di subappalto senza l’approvazione degli enti competenti.

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La sentenza, firmata dal presidente del Tribunale Cristina Russo e dai giudici Maria Rosaria Santoni e Marco Strano, ha suscitato la reazione negativa delle parti civili Legambiente Enna – Circolo degli Erei e WWF Sicilia Centrale, difese rispettivamente dagli avvocati Gaetano Cantaro e Salvatore Patrì. Entrambe le associazioni avevano denunciato i fatti nel 2015. “La distruzione di un bene culturale resta impunita”, hanno dichiarato Franz Scavuzzo di Legambiente ed Ennio Bonfanti del WWF. Le associazioni hanno espresso profonda amarezza per la mancanza di una condanna, temendo che l’assenza di sanzioni possa minare la tutela del patrimonio culturale.

Legambiente e WWF hanno confermato la loro volontà di proseguire la battaglia legale per la difesa dei beni culturali e paesaggistici, in linea con il nuovo articolo 9 della Costituzione, impegnandosi a vigilare e denunciare ogni abuso futuro.

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