Mafia nei Nebrodi, sequestro di beni per un milione di euro
Le autorità del Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno attuato un decreto di sequestro patrimoniale, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica. Il provvedimento riguarda un individuo operante nel versante tirrenico della provincia di Messina, considerato socialmente pericoloso. Il sequestro coinvolge anche i familiari dell’uomo indagato, originario di Tortorici (ME) ma attivo a Montalbano Elicona (ME).
Il decreto è il risultato di un’approfondita ricostruzione del profilo di pericolosità del soggetto, basata su indagini condotte dalla Procura di Messina e dalla Guardia di Finanza. Tra le prove utilizzate vi sono i dati raccolti nell’indagine “TERRA MIA” del 2018 e, in particolare, quelli dell’operazione “NEBRODI” del gennaio 2020, che ha rivelato l’esistenza di una complessa organizzazione criminale di natura mafiosa. Quest’ultima è riconducibile ai gruppi dei “tortoriciani”, specificamente alle fazioni dei “Batanesi” e dei “Bontempo Scavo”, coinvolte in numerose attività illecite nel territorio dei Nebrodi.
Le investigazioni hanno evidenziato l’attività costante di queste organizzazioni criminali nella provincia di Messina, con particolare riferimento alle truffe comunitarie nel settore agricolo, finalizzate all’ottenimento illecito di fondi della Politica Agricola Comune. Secondo la sentenza di primo grado del Tribunale di Patti, il soggetto coinvolto manteneva stretti rapporti con i “Batanesi”, rappresentando la “famiglia” durante incontri con esponenti della criminalità organizzata catanese. Si occupava di gestire il controllo del territorio, le estorsioni e gli appezzamenti di terreno utilizzati per le truffe ai danni dell’AGEA.
Le indagini economico-patrimoniali condotte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Messina hanno rivelato la disponibilità di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati dal soggetto e dai suoi familiari. Ciò ha dimostrato una chiara correlazione tra i comportamenti antisociali documentati e l’illecito arricchimento accertato.
In sintesi, la misura di prevenzione patrimoniale comprende tre compendi aziendali con beni patrimoniali nel settore agricolo, sei terreni e due rapporti finanziari, per un valore stimato di un milione di euro. Tuttavia, il provvedimento non è definitivo e sarà soggetto a ulteriori valutazioni nelle successive fasi di giudizio, sia per quanto riguarda la pericolosità sociale che la sperequazione economica riscontrata.
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