Mafia, sequestro beni per 28 milioni a imprenditore palermitano
Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro ai sensi della normativa antimafia. Il provvedimento, eseguito dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, riguarda un imprenditore di un noto gruppo societario operante nel settore del trasporto di merci su strada. La decisione del Tribunale si basa su accertamenti patrimoniali condotti dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo (G.I.C.O.), a seguito dell’operazione “Vanish Vat” svolta dal I Gruppo Tutela Entrate nel 2021. Tale operazione aveva già portato a misure restrittive della libertà personale nei confronti di vari indagati.
Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un’associazione a delinquere specializzata nell’emissione e utilizzo di fatture false per oltre 16 milioni di euro, mancato versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, indebita compensazione e bancarotta fraudolenta. Il gruppo imprenditoriale avrebbe utilizzato uno schema fraudolento basato su società di comodo per ridurre illegalmente il reddito imponibile delle imprese realmente operative.
Inoltre, l’inadempimento sistematico degli obblighi fiscali ha condotto al fallimento, dichiarato il 29 aprile 2021 dal Tribunale di Palermo, di una delle società del gruppo, che aveva accumulato debiti verso l’Erario per oltre 22 milioni di euro. Alla luce di questi elementi, il Tribunale ha qualificato l’imprenditore come socialmente pericoloso, sospettando che vivesse abitualmente, almeno in parte, con i proventi di attività illecite.
Pertanto, è stato disposto il sequestro di beni per un valore complessivo di circa 28 milioni di euro, comprendenti otto immobili situati a Palermo e Ficarazzi (PA), sei società con sede nelle province di Palermo e Catania, un conto corrente, un motociclo e un autoveicolo.
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