Cronaca

Maxi truffa con Criptovalute inesistenti, nove persone indagate

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La Procura di Palermo ha avviato un’indagine su un’articolata frode finanziaria legata agli investimenti in criptovalute. Un’organizzazione criminale, operante a livello internazionale, avrebbe raggirato numerosi investitori, sottraendo loro centinaia di migliaia di euro tramite un sofisticato sistema di inganno. Attualmente, nove persone risultano indagate, ma gli inquirenti ritengono che il numero possa aumentare con il proseguire delle indagini, già collegate a procedimenti analoghi avviati in altre città italiane, tra cui Pordenone e Ravenna.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo operava attraverso un call center specializzato nel contattare potenziali investitori, prospettando guadagni elevati grazie ai bitcoin. Per rafforzare la credibilità della truffa, gli autori del raggiro avevano sviluppato un’applicazione che consentiva alle vittime di monitorare fittiziamente l’andamento dei loro investimenti. Tuttavia, i fondi versati non venivano mai restituiti.

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Dopo aver ricevuto i primi depositi, gli operatori della frode convincevano le vittime a effettuare ulteriori versamenti, adducendo presunti problemi bancari e suggerendo il trasferimento di fondi su conti esteri, principalmente a Malta.

L’organizzazione poteva contare su esperti informatici in grado di sviluppare software ingannevoli e credibili, aumentando l’efficacia del sistema fraudolento.

Le indagini hanno inoltre rivelato che la rete criminale aveva ramificazioni in diversi Paesi europei, tra cui Albania e Romania. Gli inquirenti stanno ora cercando di tracciare il percorso del denaro sottratto e di identificare tutti i soggetti coinvolti, in un’inchiesta che potrebbe portare alla scoperta di una struttura illecita ben più ampia di quanto finora emerso.

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