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Medici isolani non valorizzati, “Solo 40 centesimi in più l’ora”

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Il sistema sanitario delle isole minori italiane affronta sfide significative legate alla carenza di personale e alla mancanza di investimenti, secondo quanto emerso al congresso nazionale dell’Anspi, conclusosi a Favignana. Durante l’incontro, esperti e rappresentanti istituzionali hanno sottolineato l’urgenza di una riforma che tuteli adeguatamente questi territori. Il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, ha evidenziato, tramite un videomessaggio, che i cittadini delle isole minori non devono essere considerati di “serie B” e ha già sollecitato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per una riforma che affronti la carenza di personale medico e sanitario.

Un esempio innovativo per migliorare i servizi sanitari nelle isole è rappresentato dal progetto di “turismo sanitario inverso” avviato dall’Asp Trapani. Questo progetto punta a trasformare l’ospedale di Pantelleria in un centro chirurgico di riferimento per pazienti provenienti dall’esterno. Il direttore generale dell’Asp, Ferdinando Croce, ha spiegato che l’iniziativa prevede un percorso integrato di telemedicina, collaborazioni con compagnie aeree e strutture ricettive, offrendo pacchetti turistico-sanitari accessibili. Il dirigente medico Massimo Chiarot ha sottolineato che il progetto mira a ridurre lo stress del paziente nel pre e post-operatorio.

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Il congresso ha anche discusso della necessità di incentivi per i medici che operano nelle isole. Angelo Casano, medico di famiglia a Pantelleria, ha denunciato che il compenso aggiuntivo per lavorare in tali aree ammonta a soli “40 centesimi in più all’ora”, una cifra insufficiente considerando le difficoltà e l’isolamento. L’Anspi propone incentivi legati non solo alla prestazione, ma allo sviluppo della carriera. Antonino Scirè, presidente onorario dell’Anspi, ha inoltre proposto di ridurre gli obblighi di formazione ECM per i medici che lavorano nelle isole, data la difficoltà di partecipare a corsi di aggiornamento.

Infine, i sindaci di Lipari e Favignana hanno ricordato le lotte per migliorare la rappresentanza delle isole minori nelle istituzioni, a partire dagli anni ’90, ribadendo la necessità di creare un ufficio speciale per le isole minori all’interno della Regione Siciliana.

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