Messina, risanamento: critiche a Schifani per le nomine
La gestione del risanamento di Messina è al centro di un duro scontro politico. La senatrice Dafne Musolino e il parlamentare nazionale di Italia Viva, Davide Faraone, criticano apertamente il governatore della Sicilia, Renato Schifani, accusandolo di accentrare il potere senza criteri di merito.
Le polemiche si concentrano sulla rimozione dell’avvocato Marcello Scurria dal ruolo di sub commissario per il risanamento di Messina. Secondo Musolino e Faraone, questa decisione non sarebbe motivata da una valutazione dell’operato di Scurria, ma da una strategia politica finalizzata a consolidare l’alleanza con Cateno De Luca, escludendo chi non si allinea alle scelte del governo regionale.
Anche l’ingegnere Fazio, direttore generale del Consorzio Autostrade Siciliane, potrebbe subire la stessa sorte. La sua colpa, secondo le accuse, sarebbe quella di aver denunciato le precarie condizioni dell’autostrada Messina-Palermo, definendola simile a una trazzera. Un altro nome che rischia la rimozione è Arturo Vallone, dirigente del dipartimento Acqua e rifiuti, indicato come possibile capro espiatorio per la chiusura della diga di Trinità, in un contesto già segnato da sostituzioni in ambito sanitario.
Musolino e Faraone sottolineano che Schifani detiene numerosi incarichi straordinari, essendo Commissario per il Risanamento, per l’Autostrada A19, per i rifiuti e per le province, oltre a esercitare un forte controllo sulla sanità regionale. Nonostante l’ampio potere, secondo le critiche, la sua gestione non ha prodotto risultati positivi, mentre le responsabilità delle inefficienze sarebbero sistematicamente attribuite ad altri.
© Riproduzione riservata.
🎁👉 PROVA GRATIS AMAZON PRIME 👈🎁