Cronaca

Minacce ad ex dipendente da ex datori di lavoro, tre arresti a Brolo

Carabinieri Generica

Un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Patti ha portato all’arresto di tre individui, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica. Le persone arrestate sono accusate di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, reato commesso in concorso tra loro. Due degli arrestati sono stati condotti in carcere, mentre il terzo è stato posto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Inoltre, è stata notificata un’informazione di garanzia a un altro soggetto coinvolto nella vicenda.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Messina e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Patti, è stata avviata nel maggio 2023 a seguito della denuncia presentata da un uomo presso la Stazione dei Carabinieri di Brolo. L’uomo ha riferito di essere stato minacciato dai suoi ex datori di lavoro, padre e figlio, affinché ritirasse le accuse mosse contro di loro in una causa civile relativa al recupero di spettanze contributive non pagate per anni di lavoro non regolarizzato.

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Carabinieri Patti

Le minacce, ripetute nel tempo, sarebbero state ulteriormente aggravate dall’intervento di un terzo indagato, già condannato per associazione mafiosa e rapina aggravata, il quale avrebbe intimidito la vittima per costringerla a ritirare la vertenza, minacciando anche possibili danni ulteriori. La vittima ha dichiarato di aver temuto per la propria incolumità, soprattutto a causa del coinvolgimento di un noto esponente della famiglia mafiosa dei barcellonesi.

Le indagini hanno documentato continue vessazioni e minacce di morte all’ex dipendente, rivelando anche l’intenzione degli indagati di ricorrere alle armi se la vittima non avesse desistito dalla causa legale. Inoltre, è emerso che un quarto individuo, indicato come testimone nella causa davanti al Giudice del Lavoro, avrebbe tentato di dissuadere la vittima dal proseguire la sua azione giudiziale, mentre altri pressioni sarebbero state esercitate su un testimone della persona offesa per influenzarne la deposizione.

Al termine delle formalità di rito, due dei tre arrestati sono stati trasferiti in carcere, mentre il terzo è stato confinato agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

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