Nega Project di Bartuccio: la foto di una bimba che ha fatto il giro del mondo
Ci sono immagini che attraversano il tempo e diventano icone, raccontando una storia che va al di là della foto stessa. È il caso del ritratto di Nega, la bambina brasiliana dagli occhi bellissimi, fotografata da Nino Bartuccio durante un viaggio nel paese sudamericano, senza sapere che quella foto sarebbe diventata una delle immagini più virali al mondo.
“Il mio desiderio è quello di rincontrarla, di stare un pò con lei e raccontarle tutto”.
Nino Bartuccio è un fotografo professionista, pubblicato su riviste prestigiose come National Geographic e vincitore del Gourmand World Cookbook Awards. Ma è la sua foto di Nega ad aver raggiunto un successo inimmaginabile, superando i 25 miliardi di interazioni su internet.
“La voglia di andare in Brasile – aggiunge l’artista pirainese – nasce da un ricordo che avevo da bambino, ricordo mio padre che mi diceva tutti gli anni che doveva andare in Brasile per incontrare suo fratello che era partito dopo la guerra”. Da quel viaggio in Brasile, sono passati quasi 15 anni e la vita di Nino ha incrociato quella di migliaia di artisti da tutto il mondo, che hanno utilizzato la foto di Nega come spunto per creare le proprie opere d’arte. Ma per Nino, quel viaggio è stato molto di più: è stato l’inizio di una storia d’amore per il Brasile e per la fotografia, che ha generato il Nega Project.
Il Nega Project è una raccolta di opere d’arte ispirate alla foto di Nega, che Nino ha radunato da tutto il mondo e ha esposto in mostra, a Matera, durante il suo anno da Capitale della Cultura. Ma il progetto è anche un viaggio nella vita di Nino, che ha deciso di tornare nel villaggio sperduto del Brasile dove ha incontrato Nega, per consegnare la storia più fondamentale della sua vita a suo figlio Samuele.
Scatto inedito gentilmente concessa la pubblicazione a CanaleSicilia
Un pomeriggio – ci racconta Bartuccio descrivendo lo scatto – mentre mi trovavo in compagnia di Carmen, Nega e la sua famiglia al mare, abbiamo deciso di giocare a farla girare. Mentre tenevo Nega per mano e la facevo girare, ho notato che la sua espressione solitamente seria si era trasformata in un sorriso. Ho quindi pensato di fermare quell’istante catturandolo in una fotografia, ma mi sono trovato di fronte alla difficoltà di dover scegliere tra tenere Nega per mano e tenere la macchina fotografica. Ho quindi avuto un’idea: ho deciso di legare la macchina fotografica al collo, ho impostato l’autoscatto a 10 secondi e ho regolato il tempo a 1/200 con una messa a fuoco manuale, considerando la distanza e disattivando l’autofocus. Ho quindi premuto il pulsante di scatto, preso Nega per mano e mi sono posizionato per creare un’autoreferenziale, scattando un paio di foto finché non ho ottenuto quella bellissima immagine di Nega sorridente tra le mie mani.
L’autore pirainese ci ha descritto un momento emozionante e ha saputo cogliere l’opportunità di catturarlo in una fotografia memorabile. L’idea di legare la macchina fotografica al collo per scattare l’autoritratto è stata brillante e ha permesso all’autore di creare un’immagine ben composta e nitida.
La descrizione del processo fotografico utilizzato mostra una buona conoscenza tecnica e una cura particolare per i dettagli, dimostrando l’impegno e la passione dell’autore per la fotografia.
L’immagine risultante è stata in grado di immortalare la spontaneità e la bellezza del momento.
La foto di Nega è diventata un simbolo di innocenza e bellezza, ma anche di speranza e di desiderio di un futuro migliore. E Nino è diventato il fotografo che ha saputo catturare tutto questo, attraverso gli occhi di una bimba inconsapevole. La storia di Nino e di Nega è diventata una storia d’amore per la fotografia, per il Brasile e per la vita stessa.
© Riproduzione riservata.
🎁👉 PROVA GRATIS AMAZON PRIME 👈🎁