No Ponte “Vogliono arrestare il pescespada ed il capodoglio”
Gli emendamenti proposti dalla Lega al ddl sicurezza introducono pene severe per chi ostacola la realizzazione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche. Questa misura potrebbe colpire anche le manifestazioni contro il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, dove lo slogan “Lo dice il pescespada, lo dice il capodoglio, il ponte sullo Stretto non lo voglio” è divenuto simbolo della protesta. L’emendamento prevede un inasprimento delle pene in caso di violenza o minaccia finalizzate a impedire tali progetti.
Le proteste contro il ponte, già in corso, potrebbero intensificarsi se il progetto dovesse procedere. Gli attivisti sostengono che la loro opposizione non è violenta né ideologica, ma costituzionale, basandosi sull’articolo 9 della Costituzione Italiana, che tutela paesaggio, ambiente, ecosistemi e biodiversità, e sull’articolo 21, che garantisce la libertà di espressione.
Il Comitato No Ponte Capo Peloro ha espresso preoccupazione per l’emendamento, definendolo “assurdo” e mirato a reprimere le legittime proteste contro il progetto. Gli attivisti sottolineano il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, ribadito durante un corteo a Villa San Giovanni il 18 maggio, dove hanno dichiarato: “Ci vogliono intimorire ma non abbiam paura, la lotta in piazza sarà più dura”.
La misura proposta dalla Lega, se approvata, potrebbe quindi avere un impatto significativo sulle manifestazioni future, aumentando i rischi per chi si oppone alla realizzazione di infrastrutture controverse come il ponte sullo Stretto di Messina.
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