Omicidio e tentato omicidio: indiziate tre persone a Catania
La Procura di Catania ha emesso fermi di indiziato di reato per tre persone sospettate di omicidio e tentato omicidio. Le indagini, coordinate dalla Procura e svolte dalla Squadra Mobile, hanno portato all’arresto di Giovanni Pasqualino Di Benedetto, Antonino Castelli e Pasqualino Ranno, accusati di essere gli autori dei crimini.
La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha emesso un decreto di fermo di indiziato di reato nei confronti di tre persone, Giovanni Pasqualino Di Benedetto, Antonino Castelli e Pasqualino Ranno. Sono accusati di essere gravemente indiziati per l’omicidio del cittadino albanese I.K. e il tentato omicidio di L.C., oltre che di porto e illegale detenzione di armi.
Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Catania, hanno rivelato elementi che implicano Di Benedetto come autore dell’omicidio, in collaborazione con Castelli e Ranno. Le indagini hanno preso avvio da una segnalazione di spari e ferimenti avvenuti il 30 giugno. Sul luogo del crimine sono state rinvenute due ogive, una pistola semiautomatica calibro 38, tre bossoli e tre cartucce.
La ricostruzione iniziale indica che Di Benedetto avrebbe sparato e ucciso I.K., mentre L.C., un italiano, è rimasto ferito a causa di un secondo colpo d’arma da fuoco. Tuttavia, a causa di un’incongruenza nell’arma e della reazione disperata della vittima, l’azione non è stata portata a termine. Di Benedetto, con precedenti penali e attualmente sottoposto alla misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali, si è reso irreperibile subito dopo il crimine.
La Procura ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Di Benedetto, eseguito dalla Squadra Mobile il 1º luglio. Successivamente, il 3 luglio, sono stati emessi decreti di fermo anche per Castelli e Ranno, che al momento risultano irreperibili. Dopo un’intensa ricerca da parte della Polizia di Stato, sono stati arrestati nella notte tra il 3 e il 4 luglio.
Tutti e tre gli indagati sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a Catania, dove sono stati interrogati dal Giudice per le indagini preliminari. Dopo la convalida dei fermi, sono stati sottoposti alla misura della custodia cautelare in carcere.
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