Cronaca

Operazione antidroga nel messinese, undici misure cautelari

Carabinieri Messina

In data odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di undici individui, indagati per reati connessi alla detenzione e alla cessione di sostanze stupefacenti. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Messina su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, nell’ambito di un’indagine che ha coinvolto oltre sessanta militari, compresi unità cinofile del Nucleo di Palermo.

L’attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e svolta dal Nucleo Investigativo e dalla Compagnia dei Carabinieri di Taormina, ha messo in luce l’estensione dell’influenza del clan catanese “Cappello” nella zona jonica del messinese. L’operazione odierna si inserisce in un contesto investigativo più ampio che, il 13 marzo, aveva già portato all’arresto di venticinque persone per reati aggravati dal metodo mafioso, tra cui traffico di droga, estorsione e rapina.

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Droga Catania Giardini

Parallelamente, nello stesso mese, un’azione congiunta delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Catania e Messina, sotto la supervisione della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, aveva determinato l’arresto di quattordici soggetti, tra cui membri del clan “Cintorino”, per associazione mafiosa. L’attuale provvedimento deriva dagli esiti degli interrogatori di garanzia svolti ai sensi della Legge n. 114/2024 (cd. Legge Nordio), nei confronti di ulteriori soggetti estranei al reato associativo.

L’inchiesta ha ricostruito le condotte di undici nuovi soggetti coinvolti nel traffico di cocaina e hashish, prevalentemente attivi tra Giardini Naxos e comuni limitrofi. Le due organizzazioni facevano riferimento a Riccardo Pedicone, già destinatario di provvedimenti precedenti, e si rifornivano di stupefacenti a Catania tramite canali del clan “Cappello”. Quando la disponibilità immediata di droga veniva meno, gli affiliati si rivolgevano ad altri soggetti, talvolta debitori, per garantire la continuità dell’attività.

Le indagini hanno inoltre accertato il coinvolgimento di Carmelo Riolo, già condannato per reati di stampo mafioso e affiliato al clan “Cintorino”, che avrebbe gestito insieme alla compagna la distribuzione quotidiana di dosi di cocaina nella zona di Gaggi, approvvigionandosi costantemente da Catania.

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