Operazione Dusmet, otto arresti per furti d’auto ed estorsioni a Catania
Il 27 gennaio, su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa il 23 gennaio 2025 dal GIP del Tribunale di Catania, nei confronti di otto persone: Salvatore Maugeri (1996), Salvatore Venuto (1997), Antonino Santapaola (1984), Gianluca Bonaccorsi (1992), Antonio Balsamo (1980), Giuseppe Linguaglossa (1999), Francesco Lo Presti (2002) e Danilo Privitera (2000).
L’indagine, denominata “Operazione Dusmet”, ha portato alla luce un presunto sistema criminale finalizzato al furto aggravato di autovetture e all’estorsione mediante il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”. Secondo l’accusa, il gruppo avrebbe sottratto numerosi veicoli per poi richiedere somme di denaro ai legittimi proprietari in cambio della restituzione.
Le investigazioni hanno evidenziato come gli indagati avrebbero operato con una strategia finalizzata a rendere difficile la loro identificazione. L’organizzazione, infatti, avrebbe suddiviso i compiti tra più soggetti, alternando i membri della banda durante le varie fasi dell’attività illecita. Tale modus operandi avrebbe consentito di eludere le indagini e rendere più complessa l’individuazione delle responsabilità individuali.
Sulla base delle risultanze investigative, il Giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Salvatore Maugeri, Salvatore Venuto, Antonino Santapaola, Gianluca Bonaccorsi e Antonio Balsamo. Per Giuseppe Linguaglossa, Francesco Lo Presti e Danilo Privitera, già detenuto per altra causa, è stata invece applicata la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
L’operazione si inserisce in un più ampio contesto di contrasto ai reati predatori che, secondo gli inquirenti, vedrebbero una sistematica correlazione tra il furto di veicoli e la successiva richiesta di denaro ai proprietari per la loro restituzione. L’indagine proseguirà per accertare eventuali ulteriori responsabilità e chiarire il coinvolgimento degli indagati nei diversi episodi ricostruiti.
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