Cronaca

Palermo, intesa contro cyber attacchi tra Università e Polizia

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L’Università degli Studi di Palermo e il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Comunicazioni Sicilia Occidentale hanno formalizzato una collaborazione attraverso un protocollo d’intesa mirato alla protezione delle infrastrutture digitali dell’Ateneo. Firmato dal rettore Massimo Midiri e dal dirigente del Centro Operativo, Carmine Mosca, l’accordo intende rafforzare le difese informatiche dell’Università e tutelare le identità digitali di studenti, docenti e personale amministrativo.

L’accordo, della durata triennale, prevede un costante scambio di dati e informazioni utili all’individuazione delle fonti di attacchi informatici. Inoltre, mira ad attuare campagne di sensibilizzazione e attività di formazione specifica per incrementare la consapevolezza sui rischi informatici tra il personale tecnico e accademico, gli studenti e il personale della Polizia Postale. Questi ultimi potranno partecipare a corsi, conferenze e seminari organizzati dall’Università, con l’obiettivo di migliorare le proprie competenze tecniche e operative.

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Polizia Postale

 

“La sicurezza dei dati è oggi un tema centrale per tutte le pubbliche amministrazioni”, ha affermato il rettore Midiri, definendo la collaborazione con la Polizia Postale “un accordo strategico” che potrebbe diventare un modello di riferimento. L’obiettivo è anche quello di istituire un nuovo corso di studi sulla sicurezza informatica, nel quale la Polizia di Stato svolgerà un ruolo cruciale.

Il dirigente Carmine Mosca ha sottolineato il valore dell’intesa per la Polizia di Stato, evidenziando come essa consenta di unire le competenze specifiche delle due istituzioni per combattere con maggiore efficacia le minacce digitali. “Uniremo il nostro know-how con quello accademico, per contrastare in modo più efficace i rischi del cybercrime”, ha dichiarato, sottolineando l’intenzione di creare laboratori di ricerca congiunti per sviluppare nuove strategie contro il crimine informatico.

L’accordo assume un significato importante per un’università come quella di Palermo, dove la rete informatica serve circa 18 mila dispositivi tra PC, server, apparecchi di laboratorio e dispositivi domotici, inclusi 190 server attivi su internet e 930 mila richieste mensili di accesso ai servizi web. La rete virtuale privata (VPN) dell’ateneo conta circa 6 mila accessi al mese, mentre oltre 600 applicazioni operano tramite internet e cloud.

Riccardo Uccello, dirigente dell’Area Sistemi Informativi di Ateneo, ha descritto il carico di lavoro quotidiano del team dedicato alla sicurezza informatica dell’Università. “Nel corso di 30 giorni il firewall dell’Ateneo blocca una media di 73 mila e 500 tentativi di attacco”, ha dichiarato, specificando che tra le minacce più comuni vi sono i malware DNS e il phishing DNS, che puntano a manipolare il sistema di conversione dei domini in indirizzi IP. Questi attacchi mirano a indurre gli utenti a rivelare credenziali e altre informazioni sensibili.

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