Palermo: tumore diagnosticato in ritardo, paziente risarcita
Una tragica vicenda diagnostica ha portato a una sentenza di risarcimento al Policlinico di Palermo. Nel 2014, una paziente aveva effettuato esami presso l’ospedale, ma era stata dimessa senza una diagnosi completa. Solo nel dicembre 2015, a Milano, le fu diagnosticato un linfoma di Hodgkin, con un ritardo di 14 mesi nell’inizio delle cure.
La terza sezione del tribunale civile ha stabilito che il Policlinico dovrà risarcire la paziente con 14.105,04 euro, oltre alle spese legali. Tuttavia, la richiesta originale della paziente, che ammontava a oltre 300 mila euro, è stata respinta.
Nel 2014, la paziente aveva effettuato un’ecografia mammaria e una tac al Policlinico, dove era stata ricoverata per l’asportazione di un linfonodo e l’esame istologico. Nonostante questi accertamenti, fu dimessa senza prescrizioni particolari. Solo dopo essere stata trattata all’Istituto europeo di oncologia di Milano nel dicembre 2015, la paziente fu correttamente diagnosticata con il linfoma di Hodgkin.
Gli esperti coinvolti nel caso hanno sostenuto che la gestione clinica al Policlinico è stata negligente, imprudente ed imperita, in quanto la paziente fu dimessa senza una diagnosi completa, nonostante gli indizi nel referto istologico. Questa negligenza ha comportato un ritardo diagnostico di 14 mesi.
Il giudice ha dichiarato che il Policlinico è responsabile per il danno causato dalla mancata tempestiva diagnosi di neoplasia, che ha impedito un adeguato approfondimento diagnostico già nel 2014. Va notato che la paziente è sopravvissuta alla malattia nonostante il ritardo nella diagnosi.
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