Politica

Parchi eolici off-shore in Sicilia: UDC pronta a fare barricate

Decio Terrana

Udc Sicilia scrive a Ministro Fratin evidenziando le preoccupazioni per i Parchi eolici off-shore al largo delle coste siciliane

Il Coordinatore regionale dell’U.D.C. Sicilia, l’On. Decio Terrana, ha inviato una nota al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica On. Gilberto Pichetto Fratin, esprimendo forti preoccupazioni per i Parchi eolici off-shore al largo delle coste siciliane. Nella nota, Terrana pone alcuni interrogativi e sottolinea la necessità di considerare gli interessi pubblici in conflitto con la produzione di energia.

CanaleSicilia

I parchi eolici off-shore al largo della Sicilia interesseranno centinaia di chilometri quadrati di area marina e la collocazione di svariate decine di aerogeneratori. Secondo Terrana, questo avrà costi economici, sociali ed ambientali che la Sicilia e i siciliani dovranno sostenere, senza la minima previsione di alcuna misura compensativa. Terrana mette in guardia sulla devastazione della flora e fauna marina, rischi enormi di inquinamento acustico e interferenze elettromagnetiche, pregiudizio alla valorizzazione dei porti e la nautica da diporto, nonché danni incalcolabili per il paesaggio.

Terrana si chiede se la realizzazione dei Parchi eolici off-shore sia davvero l’unica o la migliore delle scelte che il Paese può operare e sottolinea l’importanza di considerare gli interessi pubblici. Terrana auspica che la classe politica consideri le problematiche e le preoccupazioni legate alla realizzazione dei parchi eolici off-shore, in modo che non siano solo le voci solitarie e le battaglie di qualche comitato o associazione locale a farsi carico di esse.

La Sicilia è stranamente molto attenzionata per i parchi eolici off-shore, che rischiano di condannare l’isola alla marginalità ed alla povertà, senza alcuna previsione di alcuna misura compensativa. L’affermazione programmatica secondo cui la crescita economica dell’isola passa dal turismo, dall’agricoltura, dalla pesca e dai porti rischia di diventare ipocrita, mentre la tutela dell’ambiente e del paesaggio potrebbe diventare argomento di sterili convegni. Terrana conclude la sua nota affermando che la produzione di energia e il suo approvvigionamento sono di rilevanza strategica per il Paese e merita un dibattito serio, approfondito e che coinvolga le istituzioni tutte, la comunità scientifica ed i territori.

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