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Raffineria di Milazzo: 115 milioni di investimenti

Sindacati Raffineria Milazzo

Presentato il piano di investimenti della Raffineria di Milazzo, con Cgil, Cisl e Uil Messina che sottolineano l’importanza di sicurezza, ammodernamento degli impianti e transizione ecologica. Secondo i sindacati, vi sono certezze immediate ma anche incognite sul futuro del sito industriale.

La Raffineria di Milazzo ha annunciato investimenti per 115 milioni di euro per l’anno 2024 durante un incontro con i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. La suddivisione dei fondi prevede 60 milioni di euro destinati alla manutenzione e 55 milioni di euro agli investimenti per l’affidabilità e la continuità di marcia dell’impianto, l’ottimizzazione del ciclo produttivo, la sicurezza del parco serbatoi e dei pontili.

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“Un investimento di tale portata conferma l’importanza di un sito industriale come la Raffineria per il territorio”, hanno dichiarato Pietro Patti, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Messina. “È soprattutto un investimento che guarda alla sicurezza, all’ammodernamento e all’efficientamento delle attività all’interno della Raffineria. Inoltre, vi sono investimenti in studi per nuove attività legate alla transizione energetica, che deve essere sostenibile sia socialmente che occupazionalmente.

uesto rappresenta un segnale importante per la continuità dello stabilimento sul territorio e per la tenuta sociale. La Raffineria diventa strategica anche per la tutela dei sistemi industriali e artigianali nell’area di Giammoro-Milazzo, che necessita di riqualificazione e rilancio logistico e infrastrutturale”.

Durante l’incontro sono stati chiariti i tipi di investimenti, tra cui l’ammodernamento dei pontili e un piano di manutenzione significativo sui serbatoi, che garantiscono la tenuta dei prodotti. “Investire sul parco serbatoi con doppio fondo assicura maggiore sicurezza ambientale perché, in caso di fuoriuscita, il prodotto non raggiungerebbe il sottosuolo. Siamo nelle condizioni di guardare con positività al futuro occupazionale”, affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil. “In questo quadro, è un segnale positivo l’accordo sul contratto integrativo per i lavoratori dell’indotto che operano all’interno del sito, firmato nei giorni scorsi”.

“Rimane certamente aperto”, aggiungono Patti, Alibrandi e Tripodi, “il tema riguardante il futuro e le prospettive del sito industriale, nell’ottica della transizione energetica che deve essere compatibile con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro”.

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