Regione Siciliana, primo intervento finanziario 2025: sanità e caro voli
Il governo regionale della Sicilia sta definendo una prima manovra finanziaria per il 2025, con uno stanziamento previsto tra i quaranta e i cinquanta milioni di euro. L’intervento si concentrerà su due fronti principali: il supporto alla sanità convenzionata privata e il contrasto al rincaro dei voli. Le risorse provengono da fondi globali e avanzi di amministrazione, e l’iter legislativo prevede l’approvazione in Giunta prima del passaggio all’Assemblea Regionale Siciliana tramite un disegno di legge autonomo composto da circa dieci articoli.
Uno dei punti centrali è il sostegno economico ai laboratori d’analisi convenzionati, che hanno subito tagli a seguito del nuovo nomenclatore tariffario. Secondo indiscrezioni, circa quindici milioni di euro saranno destinati a compensare la riduzione dei rimborsi introdotta dal decreto del ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il governo regionale ha già avviato contatti con Roma per verificare la possibilità di finanziare il settore pur rispettando i vincoli del Piano di rientro sanitario. Una deroga inserita nella legge di bilancio nazionale, precisamente al comma 322 dell’articolo 1, consente margini di manovra nel rispetto di specifici obblighi.
Sul fronte trasporti, l’amministrazione intende intervenire sull’addizionale comunale sui diritti d’imbarco, una tassa caricata sui biglietti aerei che può arrivare fino a nove euro. La misura, che dovrebbe costare sei milioni di euro, interesserà esclusivamente gli aeroporti di Trapani, Comiso, Lampedusa e Pantelleria, con l’obiettivo di incentivare il traffico aereo e ridurre i costi per i passeggeri.
Gli assessorati alle Infrastrutture e all’Economia stanno lavorando alla formulazione della norma in modo da garantire la compatibilità con la normativa europea sugli aiuti di Stato.
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