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Riforma fiscale: Spalletta smentisce aumento tasse per il ceto medio

Giovanni Spalletta

Il Direttore generale del dipartimento Finanze del ministero dell’Economia, Giovanni Spalletta (nella foto), ha partecipato a Palermo al convegno sulla riforma fiscale, organizzato dall’Ordine provinciale dei consulenti del lavoro. Nel corso dell’intervento, Spalletta ha chiarito che la riforma non mira ad aumentare la pressione fiscale per il ceto medio, ma punta a ridurla in modo equilibrato per sostenere lo sviluppo economico e la capacità di spesa dei contribuenti.

Per quanto riguarda le aliquote Irpef, Spalletta ha spiegato che non c’è ancora una decisione definitiva, ma saranno tre e si lavorerà sulla fascia intermedia. In merito al taglio delle detrazioni fiscali, invece, l’obiettivo è quello di razionalizzarle e recuperare risorse, ma le decisioni saranno prese dopo l’iter parlamentare della legge delega.

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Il Direttore generale ha poi parlato dell’importanza di migliorare il rapporto contribuente-fisco, passando dalla fase della cura a quella della prevenzione e distinguendo tra la volontà di evadere e i casi in cui il contribuente dichiara tutto ma non riesce a pagare a causa di difficoltà economiche.

Al convegno è intervenuto anche Angelo Cuva, vicepresidente nazionale dell’Uncat, che ha annunciato l’introduzione della possibilità per i contribuenti di definire in maniera agevolata le liti pendenti con gli enti locali presso le sezioni di merito e in Cassazione, a patto che il Comune abbia approvato un’apposita delibera di adesione al meccanismo. Il Comune di Palermo ha già aderito, consentendo ai contribuenti con liti pendenti per 130 milioni di euro più sanzioni e interessi di risolvere la situazione in modo agevolato.

In sintesi, la riforma fiscale punta a ridurre equilibratamente la pressione fiscale e a migliorare il rapporto contribuente-fisco, senza aumentare le tasse per il ceto medio. Le aliquote e il taglio delle detrazioni fiscali sono ancora in fase di studio, mentre la possibilità di definire agevolmente le liti pendenti con gli enti locali è una novità importante che può portare vantaggi economici e sociali per i contribuenti e per i Comuni che aderiscono al meccanismo.

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