Scoperto relitto di un aereo Junkers Ju 88 nei fondali di Siracusa
Un aereo Junkers Ju 88, appartenente alla Luftwaffe, è stato ritrovato a 51 metri di profondità nei fondali di Capo Passero, in provincia di Siracusa. La scoperta è stata possibile grazie all’identificazione del seriale del velivolo, che ha permesso di ricondurlo a un KG 54 (Kampfgeschwader). L’aereo decollò il 2 marzo 1943 da Catania con l’obiettivo di bombardare il porto di Tripoli, in Libia. Durante la missione, fu colpito da caccia nemici e costretto a un ammaraggio nelle acque a sud di Capo Passero.
Il team del Capo Murro Diving di Siracusa ha identificato i membri dell’equipaggio: il pilota Hans Bergé e il radiotelegrafista Hans Treffkorn, entrambi feriti, e due militari deceduti, l’osservatore Werner Paetow e il mitragliere Albert Burging, sepolti a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania.
L’assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato ha sottolineato l’importanza della scoperta, definendola un “ulteriore tassello nella ricostruzione storica delle operazioni aeree lungo il litorale siracusano durante la Seconda Guerra Mondiale, in particolare nel contesto dell’Operazione Husky”.
I resti del velivolo sono immersi in una prateria di posidonia e presentano ancora le ali, lunghe circa 14 metri, componenti strutturali, serbatoi e parti dei sistemi elettrici e idraulici. Lo Junkers Ju 88, uno dei velivoli più versatili della Luftwaffe, fu impiegato in numerosi ruoli, tra cui bombardiere, caccia notturno e aereo da ricognizione.
Questa scoperta porta a sei il numero di relitti di Junkers Ju 88 ritrovati nelle acque siracusane. Il primo fu individuato negli anni ’80 a Punta Izzo, mentre gli altri, rinvenuti tra il 2021 e il 2024, includono siti come Capo Ognina, Simeto e Punta Campolato.
L’ultimo relitto è stato rinvenuto dal team guidato da Fabio Portella, composto da Antonio Di Grazia, Linda Pasolli, Fabrizio Rosina, Edo Salaj, Vincenzo Carrubba, Elio Nicosia e Marco Gargari, sotto la supervisione della Soprintendenza del mare della Regione Siciliana. Il loro lavoro continua a fornire preziose informazioni sulle operazioni belliche nel Mediterraneo durante la Seconda Guerra Mondiale. – Foto di Elio Nicosia.
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