Sette mesi senz’acqua potabile a Messina, scatta l’esposto in Procura
Il comitato cittadino “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” ha ufficialmente depositato un esposto presso la Procura della Repubblica, sollecitando chiarimenti in merito alla qualità dell’acqua distribuita a Messina. La denuncia giunge dopo sette mesi dall’emanazione dell’ordinanza sindacale che ha dichiarato non potabile l’acqua nel territorio comunale. L’iniziativa giudiziaria, secondo quanto riferito dal gruppo promotore, mira a ottenere risposte certe sull’idoneità dell’acqua erogata e a comprendere le motivazioni dell’assenza di aggiornamenti ufficiali da parte delle autorità sanitarie locali.
“La nostra iniziativa del 22 marzo scorso, e le reazioni e polemiche che ne sono scaturite, hanno avuto sicuramente il merito di riportare l’attenzione sull’ordinanza sindacale, di cui si erano tutti dimenticati, che da quasi sette mesi dichiara non potabile l’acqua di Messina”, si legge nel comunicato rilasciato dal comitato. I promotori si dichiarano sorpresi dall’atteggiamento dell’amministrazione comunale e sottolineano come, secondo la loro interpretazione, il sindaco Federico Basile e l’assessore Careri abbiano minimizzato la questione, riducendola a un tema esclusivamente burocratico.
Il comitato critica la mancanza di informazioni chiare circa il mancato rilascio del parere d’idoneità da parte dell’Asp e ribadisce l’intenzione di ottenere spiegazioni puntuali e documentate. Le rassicurazioni delle istituzioni non sono ritenute sufficienti, motivo per cui si è deciso di coinvolgere le autorità giudiziarie.
L’obiettivo dichiarato rimane quello di ripristinare condizioni di trasparenza e sicurezza, con l’auspicio che vengano finalmente fornite risposte formali sulla potabilità dell’acqua che da mesi non risulta conforme.
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