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Sicilia: la preoccupante emigrazione dei medici e infermieri

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La Sicilia sta assistendo a un allarmante esodo di medici e infermieri, mettendo a rischio il già precario sistema sanitario dell’isola. La fuga di professionisti della sanità verso l’estero è diventata una tendenza preoccupante, minacciando di causare un collasso delle strutture ospedaliere locali, già afflitte da gravi carenze strutturali.

Nel solo 2023, ben 200 medici e 100 infermieri hanno richiesto opportunità di lavoro all’estero, lasciando un vuoto significativo nelle squadre degli ospedali siciliani. La maggior parte di questi professionisti appartiene a diverse specializzazioni, tra cui anestesisti, radiologi, ortopedici, medici di famiglia, medici di urgenza, chirurghi plastici, chirurghi generali, neurochirurghi, neurologi, ginecologi e pediatri. Sono motivati non solo da stipendi più generosi, ma anche da condizioni di lavoro più soddisfacenti.

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Questi numeri, tuttavia, rappresentano solo una parte del problema, in quanto riguardano solo coloro che hanno fatto ricorso all’Associazione dei Medici Stranieri in Italia (Amsi) e all’Unione Medica Italiana (UMEM). Il rapporto presentato da queste associazioni mette in luce l’entità del fenomeno non solo in Sicilia ma in tutto il paese. A livello nazionale, oltre 6.000 professionisti della sanità stanno esplorando opportunità all’estero per la loro carriera.

Curiosamente, mentre la Sicilia perde risorse umane nella sanità, aumenta l’interesse di medici e infermieri stranieri per gli ospedali italiani, soprattutto quelli pubblici, con un notevole afflusso dal Sudamerica. Nonostante le sfide della pandemia, nel 2023 è stato registrato un ulteriore aumento di professionisti stranieri che hanno scelto l’Italia come loro nuova destinazione lavorativa. Questi operatori provengono principalmente da Argentina, Venezuela, Cuba, Cile, Perù, Marocco, Tunisia, Giordania, Palestina e Algeria, e il 40% di loro lavora nell’ambito pubblico, in netto aumento rispetto al 20% di tre anni fa. Il loro numero è salito a 100.000 nel corso dell’ultimo anno, rispetto ai circa 77.000 di quattro anni fa, ma sorprendentemente evitano la Sicilia. La maggior concentrazione di professionisti stranieri della sanità si trova a Roma e nel Lazio, con un totale di 8.000.

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