Criticata l’Atm dopo l’aggressione: non basta la solidarietà
Nella recente aggressione subita da un dipendente Atm, Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa esprimono profonda preoccupazione. L’azienda emette un comunicato di solidarietà, ma i sindacati sottolineano che manca un adeguato affronto dei problemi dei lavoratori e degli utenti.
Daniele Pellegrino, segretario aziendale Fit Cisl, Francesco Macrì, Uiltrasporti, e Fabio Perre, Orsa, affermano che l’organizzazione unilaterale del lavoro da parte dell’azienda, senza accordo sindacale come previsto dal contratto nazionale, è alla base di tali episodi di violenza.
Fit Cisl, Uiltrasporti e Orsa hanno richiesto un tavolo sindacale per rivisitare l’organizzazione del lavoro, che obbliga gli agenti ZTL a operare da soli, nonostante in passato fossero in coppia. Inoltre, si chiede una revisione dei turni degli autisti, al fine di adeguarli alla realtà della viabilità.
Gli addetti al carroattrezzi, anch’essi spesso vittime di aggressioni, sono coinvolti in questa richiesta di modifica dell’organizzazione del lavoro.
Pellegrino, Macrì e Perre evidenziano che l’organizzazione unilaterale del lavoro genera stress, incidenti e aggressioni. Chiedono che ATM non si limiti a emettere comunicati di solidarietà, ma che preveda interventi preventivi e un’organizzazione del lavoro concordata con i sindacati.
La sicurezza dei lavoratori e degli utenti non può essere garantita solo con dichiarazioni ufficiali, ma richiede misure concrete e una collaborazione effettiva tra azienda e sindacati.
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