Cronaca

Truffe Agea a Capo d’Orlando: condannati Sindoni e altri sei

Enzo Sindoni

Capo d’Orlando sotto accusa: sette condanne emesse nel processo sulle truffe agricole.

Agrumeti di Capo d’Orlando: sentenze e condanne per presunte truffe Agea sette condanne di primo grado sono state emesse nel processo riguardante le presunte frodi Agea connesse al consorzio Agridea, che coinvolge l’ex sindaco di Capo d’Orlando, Enzo Sindoni.

CanaleSicilia

Il Tribunale di Patti, presieduto dal giudice Scavuzzo, ha inflitto la pena più severa all’imprenditore e politico orlandino, condannandolo a 7 anni e 4 mesi di reclusione. Giuseppe Micale, responsabile legale di Pac e Upea, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi, mentre Basilio Scaffidi Chiarello, l’addetto multitasking dei tre consorzi coinvolti, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi, insieme al contabile Leuccio Tonarelli. Santino Gori, rappresentante legale di Agridea, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi, Antonio Gori a 3 anni e 8 mesi, e infine Antonio Venza dell’Orlandina Basket a 2 anni e 8 mesi. Le accuse riguardano presunte frodi per ottenere contributi agricoli.

I giudici hanno riconosciuto la colpevolezza di tutti gli imputati per associazione a delinquere, ad eccezione di Venza, accusato di incassare alcuni assegni circolari. È stata anche disposta l’interdizione per tutti e una multa per il consorzio Agridea, mentre i beni precedentemente sequestrati sono stati confiscati. Infine, per i reati commessi prima del 2013, non è stata avviata alcuna procedura.

Le indagini, che hanno esaminato il periodo compreso tra il 2011 e il 2015, hanno scoperto un meccanismo “circolare” di fatture false che coinvolgeva il consorzio Agridea, nonché le aziende P.A.C. e U.P.E.A. Secondo gli investigatori, l’obiettivo era gonfiare artificialmente la quantità di agrumi prodotti al fine di ottenere successivamente gli aiuti finanziari europei destinati all’agricoltura.

Le attività svolte dal Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Messina hanno rivelato che i terreni dichiarati come “superfici coltivabili” da Agridea erano notevolmente sovrastimati, risultando in realtà coltivabili al 62% in meno. Inoltre, alcune delle macchine possedute dai tre consorzi per la selezione degli agrumi non erano mai state utilizzate dall’acquisto. Allo stesso modo, le celle frigorifere sono state trovate completamente vuote.

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